The Good, the Bad & the Queen

"So, I broke into the palace
With a sponge and a rusty spanner
She said : "Eh, I know you, and you cannot sing"
I said : "That's nothing - you should hear me play piano"

(The Smiths - The Queen is Dead)

Finita l'era d'oro dei Blur, il geniale Damon Albarn diede vita al progetto Gorillaz, l'unica band virtuale in grado di pubblicare ben due album nell'arco di pochi anni e di vendere sei milioni di copie solo col primo.
Da mesi si parla del nuovo gruppo The Good, the Bad & the Queen messo in piedi da Damon con una formazione di tutto rispetto: dal batterista Tony Allen (Fela Kuti) al chitarrista/tastierista Simon Tong (Verve, Blur, Gorillaz) passando per il mitico Paul Simonon, bassista dei Clash.
Dopo l'anteprima tenutasi a Londra (26 ottobre) con la prima esibizione live della band, scaricai il bootleg: immaginavo (o forse sarebbe meglio dire: pregustavo) d'ascoltare un mix di suoni e ritmi tra Clash e Blur, con chitarre graffianti e basso martellante. Invece niente di tutto ciò: 13 brani (che potete ascoltare sul sito ufficiale della band) piuttosto "soft", semplici e lineari. Ma forse la genialità è stata proprio questa: niente di scontato.

In ogni caso, esce oggi l'attesissimo album già definito dalla critica inglese "il migliore dell'anno".

Affermazione un pò affrettata forse, visto che siamo ancora a gennaio...